Il Decreto Dignità, ci saranno semplificazioni fiscali?

News | pubblicato il 9-07-2018
a cura di Studio Gargani

Il consiglio dei ministri ha approvato il 2/07/2018 il Decreto Dignità, composto da 12 articoli. Perché il provvedimento diventi operativo è necessaria la firma del Presidente della Repubblica. Da quel momento si avvierà il passaggio nei due rami del Parlamento che avranno 60 giorni per procedere all’approvazione definitiva.

Vediamo insieme gli articoli più importanti:

Indennità per i licenziamenti

Aumenta il valore dell’indennità per i lavoratori licenziati “ingiustamente”, da 24 mesi a un massimo di 36 mesi.

 

Stretta sui contratti a termine

Il limite si riduce da 36 a 24 mesi e ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Ridotte da 5 a 4 le possibili proroghe.

Per il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro le novità in materia di lavoro creano un irrigidimento «per di più all’inizio del periodo estivo, quando ci sarebbe bisogno di maggiore flessibilità, in particolare nel settore turistico, per incentivare l’occupazione». 

Nel dettaglio secondo il Cnocdl: 

  • La riduzione della durata e del numero di proroghe dei contratti a termine, non assicura stabilità al mercato del lavoro;
  • Il ritorno alle causali potrebbe alimentare nuovamente il contenzioso, molto ridimensionato negli ultimi anni.

Split payment non applicabile ai professionisti

Nella sua ultima versione il pacchetto fisco prevede una revisione del redditometro e l’abolizione del trattenimento diretto dell’Iva da parte dello Stato nei rapporti con i soli professionisti. Per lo spesometro invece si profila un rinvio della scadenza per l’invio dei dati del terzo trimestre a febbraio 2019, insieme quindi all’invio dei dati del quarto trimestre.

In merito alla soppressione dello split payment per i professionisti l’Uncat (Unione Nazionale Camera Avvocati Tributaristi) sottolinea che «il mantenimento nei confronti delle imprese determina il permanere della crisi di liquidità da sempre denunciato nei confronti di questa disposizione a causa degli inadempimenti della PA».

Di diverso avviso il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, che definisce la norma appena approvata dal Consiglio dei ministri sullo split payment «Un decreto che restituisce dignità ai liberi professionisti».

Penalizzazioni per chi delocalizza

Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. In arrivo un meccanismo di “recapture” per l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.

Stop alla pubblicità sui giochi

È blocco totale agli spot sul gioco d’azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e «tutte le forme di comunicazione» comprese «citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli». A chi non rispetta il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità comunque di «importo minimo di 50.000 euro».

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